venerdì 18 aprile 2008

Il ruolo del CRM

Gli individui tendono naturalmente ad aggregarsi sulla base di interessi comuni.

Seneca abbracciando la filosofia dello Stoicismo da cui mai si separò disse: “L’uomo è un animale sociale. Le persone non sono fatte per vivere da sole”.

Certamente, Seneca, descriveva l’uomo dell’antica Roma, della Roma Imperiale, ma oggi il suo pensiero può tornare attuale.

Se rivisitato in chiave moderna possiamo interpretarlo come uno stimolo che ci porta a decidere di relazionarci in modo nuovo, efficace e perché no…Essendo l’interazione un processo inevitabile, poiché è presente in qualsiasi tipo di comunicazione dove anche il ricevere diventa azione…Sia essa accidentale, ripetuta, regolare e regolata…Perché non trarne anche profitti e benefici.

Il profitto è una parola che deriva dal latino e significa “Andare oltre”. Il profitto, o utile, risulta dal bilancio d'esercizio e rappresenta il reddito dell'imprenditore (sia esso un singolo, oppure una società).

Il profitto è senza ombra di dubbio, il risultato di un successo e si ottiene quando passione ed esigenze comuni si incontrano.

Maggior profitto si ottiene se si ricercano e si studiano anche strategie di mercato valide e mirate, piani di azione e analisi sulle opportunità ed i rischi in esso contenuti.

Nella fonte a me assegnata (www.destinationcrm.com) suddivisa in dieci Topic Centers

(Sales Automation, Marketing Automation, Cust Svc/Call Center, Analytics, Channel Mgmt; Integration, SMB/Mid-Market CRM, Enterprise CRM, Industry news e Verticals), ho analizzato uno di essi, in particolare il Cust Svc/Call Center con riferimento all’ articolo di Christopher Musico del 9 Aprile 2008 - Titolo Contact Centers Can't Keep Up with KPIs, dove vengono messi in evidenza gli insuccessi dell’applicazione di errate ed inadeguate strategie di marketing, suggerendo soluzioni ottimali per ovviare agli stessi, misurando i KPI e definendo fasi di consolidamento e azioni fondamentali (standardizzazione

dell’assistenza, consolidamento del progetto e sviluppare un modello di ROI).

Di riflesso vorrei invece, proporre la realtà dell’Ac Milan al fine di dimostrare che lo sport non è solo un fenomeno sociale di enormi dimensioni, ma anche economico, visto che il complessivo giro di affari ammonta a trenta miliardi di euro annui.

Vorrei focalizzare l’importanza del legame esistente fra sport e marketing relazionale ricordando che alcune società calcistiche come Manchester e Arsenal hanno scelto, da anni, di adottare ed utilizzare il CRM per incrementare i propri guadagni.

Seguendo questo esempio, in Italia, abbiamo l’Ac Milan che l’ha adottato per la sua organizzazone e gestione economica.

L’Ac Milan, da oltre un secolo, è sinonimo di calcio, passione e risultati…E’ infatti, uno dei club che vanta il maggior numero di trofei internazionali, ma può essere considerata anche una “Entertainment Company” che ha pensato e studiato piani di azione adeguati per fare business in una mappa ricca e complessa di relazioni.

Il suo punto di forza è stato non scindere la dicotomia “Organizzazione/Mercato” utilizzando i tifosi come attori principali della sua impresa in rete creando una nuova dicotomia “tifosi/Clienti” che ha portato alla creazione di una community rossonera.

L’Ac Milan abbandona l’orientamento production oriented dove l’azienda si concentra esclusivamente sulla produzione del prodotto rendendolo efficiente, a favore di un orientamento non lineare, ma circolare.

L’idea di questa azienda a mio avviso, è quella di applicare in senso lato il pensiero di Philip Kotler ovvero concentrare le risorse, migliorando le tecnologie innovative interagendo con il ”Tifoso/Cliente/Attore” per individuare i bisogni ancora insoddisfatti (ascoltandolo comprendendo le esigenze di mercato) rispondendo con offerte di valore mirate e competitive, da qui l’impiego delle quattro C e solo successivamente delle 4 P.

Per accrescere la propria brand value l’Ac Milan si è infatti affidata all’utilizzo del CRM creando servizi

customizzati e un vero e proprio database centralizzato utilizzando il sito internet (www.acmilan.com) edidato in 6 lingue con più di 15 milioni di visite mensili.

Punto cruciale è stato focalizzare l’attenzione sulla newsletter per comprendere meglio bisogni ed esigenze del “Tifoso/Cliente” e utilizzare il Direct e-mail marketing dove sponsor importanti come Adidas, Sky e Mediaset hanno publiccizato i loro prodotti o risorse alternative.

Altri strumenti sono stati l’area games del sito o la possibilità di cambiare online il nominativo sul biglietto della partita.

I risultati ottenuti sono stati notevoli tanto è vero che il data base è cresciuto notevolmente sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

Si può senz’altro dire che l’ Ac Milan ha puntato su un andamento cliente-centrico sia nel caso business-to-business sia nel caso business-to-consumer ottenendo ottimi risultati in una dimensione esterna al calcio non per questo meno importante considerato il ruolo che lo sport assume oggigiorno socialmente ed economicamente.

L’Ac Milan è riuscita in pochi anni ad avere riscontri positivi con il ROI (return on investment) e ad ottimizzare il processo di “Brand awareness e Brand loyalty” ed aumento del LTV (lifetime value) dimostrando che l’impiego del CRM ( Customer service/Web-Based service e field service e storing dei dati) incrementa il successo di un’azienda.

Nicola